Castello di Vigevano - Jurina & Radaelli
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La Biblioteca Comunale si sposta nel Castello di Vigevano

La risoluzione di problemi strutturali di lungo periodo

Con un primo impianto risalente al XIV secolo, il Castello di Vigevano, rifatto in gran parte da Ludovico il Moro grazie all’operato del Bramante, ha subito diverse trasformazioni importanti nel corso dei secoli successivi, che abbiamo ritrovato in diversi problemi strutturali.

Il progetto è stato sviluppato sulla richiesta del Comune di Vigevano che, in linea con il più ampio disegno di recupero e riuso del complesso, ha voluto localizzare al suo interno la nuova Biblioteca e Mediateca della città. Prima di procedere con il progetto di realizzazione, tuttavia, è stato necessario nonché propedeutico, un intervento di tipo conservativo e di consolidamento con lo scopo di risolvere quei problemi strutturali che l’edificio ha portato con sé nei secoli.

Nel corso del 2005-200, abbiamo realizzato una valutazione generale dell’immobile insieme a un rilievo e indagini diagnostiche con prove di carico che hanno evidenziato segni di sofferenza localizzati. Grazie alla campagna diagnostica siamo anche riusciti a definire meglio il progetto esecutivo capace di seguire i criteri di necessità, minimo intervento, scarsa invasività, manutenibilità e durabilità.

In generale, l’intervento ha voluto ridare monoliticità alla struttura, legandone le varie parti, con modalità dichiarate e con l’uso di elementi aggiunti che fossero accessibili (e quindi manutenibili), in grado di lavorare in parallelo all’esistente, affiancandosi e collaborando con esso, senza sostituirlo.

Oltre agli interventi al piano terreno e al primo piano interrato, ne sono stati attuati altri che hanno garantito il collegamento verticale tra i vari livelli del castello e la realizzazione di fondazioni adeguate. Tra questi anche il completamento dello Scalone d’onore esistente (scala C), che ha visto un suo prolungamento fino al secondo seminterrato. Tale intervento ha comportato la realizzazione di un locale interrato (fino a quota -9,40 m), mediante uno scavo protetto da micropali e la realizzazione di una galleria che attraversa la parete di spina del corpo principale

Un altro intervento significativo è stato quello relativo alla realizzazione del nuovo ascensore in c.a. che doveva collegare il secondo interrato e tutti i piani soprastanti. A completamento, è stato necessario realizzare un corridoio di passaggio per mettere in comunicazione il locale interrato di sbarco a quota -9,40 m con gli attigui locali esistenti a livello del secondo interrato. A questo si è aggiunta la realizzazione di opere interrate in c.a. per l’istallazione di una centrale tecnologica e di una riserva idrica.

Nel corso d’opera, abbiamo dovuto modificare le scelte progettuali iniziali perché abbiamo ritrovato dei reperti archeologici che andavano obbligatoriamente conservati.

L’ambiente destinato alla Biblioteca per ragazzi, di forma triangolare, ha visto la realizzazione di un nuovo solaio, a integrazione di quello parzialmente crollato, costituito da una soletta in c.a. posta al di sopra delle travi lignee esistenti. Queste ultime sono state consolidate mediante l’affiancamento di una trave in acciaio, a sua volta collaborante con la soletta in c.a. La passerella acciaio-vetro, che collega le due parti di solaio, controventa il vano.

Per la scala di forma triangolare (scala B) che garantisce il collegamento tra il piano -2 ed il piano terra si è previsto un consolidamento atto a garantire la portata per uso.

Infine, abbiamo realizzato una nuova scala in acciaio e vetro (la scala E) di collegamento tra i due livelli della Biblioteca ragazzi, costituita da cosciali in acciaio, fissati a quattro mensole innestate nella muratura laterale, e da pedate in vetro strutturale.

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