La configurazione attuale deriva da una forte stratificazione storica, riconducibile al 1859, volta a ricondurre al gusto neoclassico del tempo. L’intero palazzo ha una struttura verticale in muratura di mattoni di 40 cm; gli orizzontamenti sono costituiti da volte o da solai piani in legno e la copertura è a falde inclinate con struttura lignea, rivestite da coppi.
Tutti gli interventi pensati derivano da un’attenta e approfondita campagna diagnostica effettuata tramite: saggi, video endoscopie, martinetti piatti e prelievi per la caratterizzazione meccanica della muratura, oltre a indagini sulle proprietà geologiche e geotecniche del terreno. Le problematiche strutturali emerse sono da ricondursi principalmente ad abbassamenti differenziali del piano fondale, alle mancate capacità resistenti della compagine muraria e degli orizzontamenti nei confronti dei carichi verticali e all’inadeguatezza del comportamento sismico e della resistenza alle sollecitazioni orizzontali.
Gli interventi sono iniziati con il rinforzo delle fondazioni, atti a contrastare gli effetti dei cinematismi causati dall’abbassamento del piano fondale. In fondazione abbiamo quindi realizzato cordoli perimetrali e travi di collegamento in c.a. solidali alle murature esistenti mediante connettori metallici inghisati.
Siamo andati poi a intervenire sulle strutture voltate con un rinforzo e miglioramento delle stesse. Per le volte a botte del piano interrato si è tenuto conto della possibile presenza di frenelli “in fase”, optando per la realizzazione di frenelli in muratura o la conservazione di quelli eventualmente esistenti e l’applicazione, al di sopra di tali frenelli, di fasce di fibra di acciaio. L’intervento sulle volte a padiglione del primo piano, invece, ha visto la realizzazione di una soletta piana in c.a., di spessore ridotto, connessa alle murature perimetrali e alla struttura della sottostante volta tramite connettori metallici. Le volte a vela di primo e secondo piano hanno richiesto analisi specifiche.
In seguito, siamo passati al rinforzo dei solai, attività che è stata svolta mediante una soletta collaborante in calcestruzzo di 6 cm, armata con una rete elettrosaldata e collegata alle murature perimetrali. Nello stesso ambito, i solai in volterrane del primo piano sono stati consolidati con la realizzazione di integrazioni in acciaio poste all’intradosso dei solai.
I solai in volterrane del secondo piano, ovvero quelli delle terrazze, sono stati invece consolidati con interventi analoghi a quelli progettati per i solai lignei e, cioè, con la realizzazione di soletta collaborante collegata alle pareti perimetrali e alle travi del solaio, tramite connettori metallici Rinforzo di ballatoi e balconi.
Per quanto riguarda la copertura, oltre ai rinforzi locali degli elementi ammalorati o di sezione insufficiente, sono state previste due tipologie di intervento volte a garantire un buon comportamento nei confronti dei carichi verificali e la realizzazione di un diaframma semi-rigido di piano: la posa di un doppio strato di assito ligneo incrociato, disposto all’estradosso dell’orditura lignea esistente, e ad essa ben vincolato con viti diffuse e, la posa di un assito ligneo controventato con bandelle metalliche estradossali, ben solidarizzate.
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