Ex caserma Calchi di Pavia - Jurina & Radaelli
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L’ex caserma Calchi di Pavia: un intervento di recupero complesso

Quella che oggi è conosciuta come “l’ex caserma Calchi di Pavia” in origine era un monastero femminile cistercense, risalente al periodo alto medievale. A causa di numerose trasformazioni subite nel tempo e di un lungo periodo di abbandono, il progetto dell’ex caserma è stato piuttosto complicato ed ha richiesto diversi interventi.

Prima dell’arrivo del nostro studio, si sono succedute diverse ditte che hanno poi abbandonato il lavoro, che si è poi rivelato effettivamente difficile.

L’ex caserma è un edificio costituito da grandi volte che avevano bisogno di essere rinforzate per supportare i nuovi sovraccarichi di progetto e in cui dovevano essere inseriti degli impianti tecnologici di grandi dimensioni per la ricezione di sistemi antincendio e di sistemi per ascensori. Inoltre, ci era stato chiesto di inserire sopra le volte alcuni armadi compattabili di grandi dimensioni, dal peso di 1100 kg al metro quadrato. Per riuscire a inserire un carico così elevato, siamo intervenuti direttamente con un rinforzo estradossale sulle volte, mediante una foderatura in c.a., in grado di collaborare con la parte sottostante.

Abbiamo dovuto, invece, provvedere a completare parecchi interventi sulle coperture che, rinforzate solo pochi anni prima, non potevano essere smontate. Le capriatelle presentavano problemi importanti sotto eventuali carichi da neve, soprattutto agli appoggi. Accanto alle capriate in legno, abbiamo costruito una struttura parallela e collaborante in legno e acciaio, in grado di rinforzare e offrire una capacità di resistenza maggiore. Nel sottotetto abbiamo anche disposto tavole in legno capaci di organizzare un diaframma orizzontale importante, capace di resistere ai carichi orizzontali.

Infine, sono stati creati alcuni percorsi che portassero in modo facile dal piano terra al piano primo, costruendo delle grandi scale ottagonali appese al tetto, color verde acqua, (simili alle scale di Palazzo Rosso a Genova), con una copertura in acciaio. È stato inoltre realizzato anche un solaio, pensato per una zona a vocazione espositiva, anch’esso sospeso nella parte alta della struttura e collegato a delle capriate in acciaio.

La stretta e continuativa collaborazione con gli Architetti Vittorio Prina e Michele Vaccina, ha consentito di raggiungere un risultato eccellente.

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