Consolidamento del Ponte sul Fiume Uso a Sogliano al Rubicone - Jurina & Radaelli
4840
portfolio_page-template-default,single,single-portfolio_page,postid-4840,bridge-core-3.0.5,qi-blocks-1.0.9,qodef-gutenberg--no-touch,qodef-qi--no-touch,qi-addons-for-elementor-1.5.7,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,overlapping_content,qode-content-sidebar-responsive,qode-theme-ver-29.2,qode-theme-bridge,transparent_content,disabled_footer_bottom,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.10.0,vc_responsive,elementor-default,elementor-kit-7

La messa in sicurezza del Ponte sul Fiume Uso a Sogliano al Rubicone (FC)

Un intervento efficace, economico e a ridotto impatto

I parametri murari disconnessi e ampie lacune di materia hanno ridotto il ponte romanico (XI Sec.) pedonale sul Fiume Uso a Sogliano al Rubicone (FC) in una condizione statica precaria, tale da richiederne la puntellazione e la totale inagibilità.
Per tali ragioni abbiamo messo in opera alcuni interventi di consolidamento del tessuto murario e dell’arco portante.

Il cuore dell’intervento è stato il ripristino dei mutui collegamenti tra i conci in pietra arenaria dei due muri di timpano ed il rinforzo dell’arcata, agendo sui carichi. Tali interventi, uniti alle buone caratteristiche meccaniche dei materiali costituenti il ponte, sono stati sufficienti per ristabilirne la staticità

Per rinforzare l’arcata è stata impiegata la tecnica dell’arco armato estradossale. Tre cavi in acciaio inox sono stati fissati alle spalle del ponte, mediante ancoraggi in roccia con barre di acciaio collocati alla quota di imposta delle volte.
Operando una post-tensione dei cavi è entrata in gioco un’efficace azione di ricentramento della curva dalle pressioni lungo il profilo della volta.
I carichi non sono stati incrementati e la sezione è stata parzializzata, incrementando il benefico sforzo normale di sola compressione tra i conci.

Grazie all’affiancamento di catene trasversali, che rendono collaborante l’arcata ed i due muri di timpano, la capacità portante della struttura è aumentata e, di conseguenza, il coefficiente di sicurezza statico è stato ricondotto entro i limiti imposti dalla normativa. L’inserimento di nuove catene in acciaio, in realtà, ha costituito una riproposizione contemporanea delle tre catene trasversali in legno, impiegate fin dalla sua costruzione.

Un intervento semplice, economico ed estremamente conservativo, che trasforma un’infrastruttura non più agibile in una passerella pedonale utilizzabile da tutta la comunità, ripristinando il collegamento tra la Valle dell’Uso con la Valle del Marecchia, fin dai tempi antichi un crocevia importantissimo.

ALTRI DOCUMENTI