Restauro contro l’abbandono di Villa Alari a Cernusco sul Naviglio - Jurina & Radaelli
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Un restauro contro l’abbandono di Villa Alari

Durabilità, compatibilità e “minimo intervento” per un risultato ottimale

Villa Alari a Cernusco sul Naviglio, costruita tra il 1703 e il 1725 per volontà di Giacinto Alari, costituisce una importante testimonianza di dimora settecentesca eccezionalmente omogenea e ben conservata, oltre che opera tra le più compiute dell’architetto romano Giovanni Ruggeri.

Nel 1957, i Padri Fatebenefratelli avevano attuato dei lavori di trasformazione della villa, quali l’eliminazione di tutte le strutture lignee di copertura e il parziale rifacimento degli intonaci di facciata. Le opere erano state pensate per il mantenimento delle sole linee architettoniche dell’edificio, sia per quanto riguarda gli elementi decorativi di facciata, sia per le pendenze e le sagome del tetto.

Dopo il 2003, a seguito dell’abbandono della proprietà, la villa ha raggiunto dei livelli davvero preoccupanti di decadimento, specialmente per quanto riguarda la conservazione degli intonaci, delle coperture e del supporto murario, problematiche su cui abbiamo sviluppato il nostro progetto di restauro.

Il progetto definitivo-esecutivo delle facciate si è ispirato a criteri conservativi, prevedendo demolizioni selettive e localizzate delle stuccature e/o integrazioni caratterizzate da mancanza di adesione o da disgregazione (ma solo se totalmente irrecuperabili ed indipendentemente dalla loro natura). La previsione di un mantenimento delle sequenze stratigrafiche dei rivestimenti ha previsto poi la stesura generalizzata di intonachino (rasatura) realizzato con calce idraulica naturale, rispettando la variazione di planarità degli strati stessi.

Per quanto riguarda, invece, l’intervento di restauro delle facciate, siamo intervenuti su una superficie totale di 3622 mq con intonaci, stucchi, cornici decorate attorno alle aperture, elementi in pietra naturale e balaustre in ferro battuto. Tutti gli interventi di restauro e di consolidamento locale hanno seguito i criteri di durabilità, compatibilità e, naturalmente, di “minimo intervento”, nel rispetto delle vigenti normative tecniche in ambito sismico.

Nello specifico dei lavori di restauro delle facciate, all’estradosso della copertura è stato steso un sottile strato in malta rinforzata con rete in fibra di vetro maglia 66×66 mm, dello spessore di soli 2 cm, avente funzione di “tirantatura diffusa” che lavora in parallelo con il piano di falda. pacchetto di finitura ha infine previsto la posa di un impermeabilizzante steso a rullo sopra la cappa in intonaco premiscelato.

Infine, serramenti e antoni d’oscuro sono stati oggetto di studio e catalogazione, con la finalità di progettazione ed esecuzione di un intervento di restauro conservativo accurato e attento. Attraverso le indagini storiche e iconografiche, infatti, abbiamo individuato tre tipologie di serramenti principali: finestra Settecentesca, finestra Ottocentesca e finestra del 1958, riconducibile ai Padri Fatebenefratelli.

Gli antoni d’oscuro appartengono tutti alla fase settecentesca di costruzione della Villa. Nel corso dei lavori abbiamo anche rinvenuto e restaurato le decorazioni originali con motivi a racemi, a girale con vaso pendente e con lo stemma degli Alari. A completamento del restauro, abbiamo eseguito le riparazioni delle parti lignee degradate, la rifunzionalizzazione del ferramenta, la preparazione del fondo e nuova tinteggiatura con smalti all’acqua.

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